SPINA BIFIDA: NUOVE FRONTIERE CHIRURGICHE INTRAUTERINE - dott. Luca Ripamonti
292
post-template-default,single,single-post,postid-292,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_grid_1300,qode-theme-ver-11.0,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.1.1,vc_responsive
 

SPINA BIFIDA: NUOVE FRONTIERE CHIRURGICHE INTRAUTERINE

SPINA BIFIDA: NUOVE FRONTIERE CHIRURGICHE INTRAUTERINE

SPINA BIFIDA: NUOVE FRONTIERE CHIRURGICHE INTRAUTERINE

La spina bifida è una grave malformazione della colonna vertebrale e del midollo spinale che, quando non è mortale, porta a disabilità, paralisi, disturbi neurologici e ritardi. La malformazione del midollo, dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre, che compromette anche il midollo spinale, è una patologia che sorge durante lo sviluppo delfeto.

L’acido folico aiuta a prevenirla nel 60% dei casi. La spina bifida si può diagnosticare con una semplice ecografia già alla 16esima settimana di gestazione, ma molto spesso tale patologia si scopre con la «morfologica» della 20esima settimana.

Cause

Questa grave patologia è causata da anomalie cromosomiche, difetti del metabolismo o fattori legati alla salute della madre come obesità, diabete e alcolismo.

Cure

Ad oggi non esistono cure risolutive per la spina bifida, ma ci sono diversi trattamenti chirurgici per cercare di alleviare il problema: interventi indispensabili non solo per preservare le funzioni del midollo spinale, ma anche per ridurre i rischi di infezione come le meningiti a cui questi pazienti vanno incontro.

Purtroppo, il successo di questi interventi dipende dalla gravità della patologia, dal danno subìto dal midollo spinale e dal punto in cui la colonna vertebrale è danneggiata.

L’intervento in utero con microchirurgia

Si tratta di una innovativa tecnica di chirurgia addominale chiamata laparochirurgia, che ha portato una svolta importante per ridurre le complicazioni legate alla spina bifida.

E’ un intervento importante per tre motivi:

  • in primo luogo, si agisce per via intrauterina, senza bloccare la gravidanza;
  • in secondo luogo, è possibile intervenire in un periodo di gestazione molto precoce;
  • in terzo luogo, si utilizzano nuovi materiali e metodiche che potranno correggere altre gravi malformazioni addominali e toraciche in epoca prenatale.

Inoltre, è un intervento assolutamente poco invasivo per la gestante che può alzarsi già poche ore dopo la fine dell’intervento stesso.

Alberto Bozzolan